Intervista a Luca Stante Zimbalam: ecco come cambia la discografia
Il magazine setweb.it intervista Luca Stante, direttore del team italiano di Zimbalam.
Luca Stante, direttore italiano del progetto:”Una svolta epocale, ma il nostro primo obiettivo è cercare talenti autentici”
Si chiama Zimbalam ed è la rivoluzione della discografia internazionale. Una scommessa che ha preso forma un po’ di tempo fa, per diventare un progetto concreto che oggi si avvale di numeri importanti. Una nuova “era” musicale costantemente in crescita e con un pieno di consensi. Si tratta di una nuova etichetta digitale creata allo scopo di distribuire a livello mondiale la musica di artisti senza contratto. Il servizio è fornito da Believe Digital, leader europeo nella distribuzione digitale per etichette. La missione? Semplice e diretta: investire sulla nuova creatività. Grazie agli strumenti creati da Zimbalam, l”artista è sempre più artefice e primo protagonista del suo successo. Con Zimbalam, aspiranti cantanti e musicisti senza contratto manterranno tutti i diritti sulle loro opere: all’etichetta digitale vengono ceduti solo i diritti non-esclusivi a vendere i singoli brani o l’intero album nei paesi selezionati. Inoltre, l’artista riceve il 90% delle royalties e non ha nessuna spesa fissa annuale e nessuna spesa fissa nascosta. I costi che gli artisti pagheranno a Zimbalam per la distribuzione sono chiari, semplici e competitivi. Grazie a Believe Digital, i talenti di Zimbalam più interessanti e che avranno registrato ottimi risultati sulla rete, avranno la possibilità di avere un A&R manager personale che costruirà una strategia di distribuzione digitale ad hoc e collaborerà con l’artista, rispettando la sua musica, in sinergia con un team di professionisti per coordinare la promozione web, radio, tv e “live” a livello locale e mondiale. Ed ecco che, a poche settimane dalla nascita, oltre 6.500 giovani musicisti hanno scelto di affidarsi a questa nuova etichetta. Una scommessa forse pionieristica per il mercato italiano, ma che segna inevitabilmente un nuovo percorso come conferma lo stesso Luca Stante, direttore del Team Italiano di Zimbalam che abbiamo recentemente raggiunto telefonicamente.
“Non nascondiamo la nostra sorpresa nel constatare dei numeri che vanno al di sopra di ogni più rosea previsione. Dopo poche settimane ci prepariamo a sfondare il muro dei settemila iscritti, a testimonianza che il nostro progetto è stato ben recepito e che tanti giovani artisti, hanno riconosciuto in Zimbalam una concreta occasione di visibilità. Il nostro primo scopo resta quello di scoprire talenti, per poi poter passare alla parte produttiva. All’estero, e più precisamente in Francia, Germania ed Inghilterra, questa rivoluzione discografica ha già dato i suoi frutti. Speriamo di centrare buoni risultati anche sul mercato italiano“.
– Certo che si tratta di qualcosa di impensabile fino a poco tempo fa. Il problema della produzione affonda in radici antiche
“E’ il segno dei tempi che cambiano. Fautore di questa trasformazione è senza dubbio la grande rete di internet, che permette ad un artista di poter raggiungere facilmente gli appassionati di musica. Fino a pochi anni fa, distribuire un disco faceva prevedere dei costi praticamente impossibili.
Addirittura anche grandi nomi della nostra musica, vedi Vasco Rossi, Elisa, Ligabue, con grandi multinazionali alle spalle, non sono mai riusciti a sfondare sul mercato estero nonostante la validità dei loro progetti musicali. La tecnologia, in questo caso, ha permesso di abbattere un muro che sembrava invalicabile“.
Musica e tecnologia: un matrimonio destinato a durare ancora a lungo
“Volendo fare un discorso ad ampio raggio – prosegue Luca Stante – possiamo tranquillamente dire che musica e tecnologia sono sempre andate a braccetto. La musica ha sempre attinto dalle novità tecnologiche e viceversa. Sin dai tempi del grammofono. Poi arrivò l’era del vinile con il giradischi, seguita dalla lunga storia del compact, fino ad arrivare alla rivoluzione dell’mp3. Le tecnologie attuali aprono degli scenari che porteranno sicuramente dei benefici alla causa. L’augurio è che queste novità possano far emergere il talento in tutta la loro completezza e senza più barriere“.
Prossimi passi di Zimbalam?
“Certamente non potremo investire su tutti i settemila iscritti, ma sarà nostro interesse individuare i migliore e creargli i presupposti perché la loro musica possa arrivare al pubblico, anche attraverso altri canali come la promozione e l’attività dei live“.
Luca, ma tra poco metteremo definitivamente il CD in soffitta?
“Spero il più tardi possibile. Il compact è uno strumento usato ancora da tantissime persone ed ha tutte le caratteristiche per poter “convivere” con le nuove tecnologie. Le previsioni naturalmente parlano di una netta riduzione di questo strumento ma, credo ci vorrà ancora un bel po’ di tempo prima di poter parlare di pensionamento“.
Ricordiamo, inoltre, che a parte gli emergenti, hanno creduto nel vostro progetto anche artisti come Marina Rei, gli Afterhours, Bob Sinclar, Gigi D’Agostino, Neri per Caso, Max Gazzè…
“Presenza del catalogo Believe Digital che ci riempiono di piacere e non sono certo casuali. La discografia non è più statica come una volta. A capirlo sono stati anche gli artisti di grande spessore che, con noi possono puntare anche al mercato internazionale“.
Articolo scritto da Vincenzo Lombardi